Lotta per la vita

Non amo parlare dell’aborto, un po’ perché per natura e formazione cerco sempre di vincere il male con il bene invece di combatterlo direttamente e quindi mi sforzo piuttosto di inventare soluzioni e risposte alternative per le mamme in difficoltà che quotidianamente incontriamo (in media, attraverso il nostro centro di ascolto, cento ogni anno) e un po’ perché effettivamente il tema è così doloroso e spinoso che qualcosa nel cuore mi spinge ad agire piuttosto che parlare.

Ci sono però momenti, e questo è uno di quelli, in cui semplicemente non si può tacere. Ci sono momenti in cui ci si sente chiamati ad insorgere contro la follia e “sguainare le spade per le foglie verdi”. Di fronte ad un mondo folle capace di mobilitarsi per salvare dei cani e incapace di commuoversi per la sorte dei propri stessi figli c’è una ribellione istintiva del buon gusto ancor prima che della razionalità, che sta lì a testimoniare che siamo ancora uomini.

Domani, essendo parroco, non potrò partecipare alla marcia, sarò ovviamente in prima linea da un’altra parte, cioè sull’altare ad offrire il Sacrificio per tutti i bimbi non nati e per tutti i partecipanti, però mi preme lasciare almeno qui sul mio blog una traccia del mio pensiero.

Non ne faccio una questione di leggi, 194 sì, 194 no… chi se ne frega! Qui è una questione culturale innanzitutto. Ammettiamo pure che l’aborto sia il male minore a volte (non lo penso, lo dico solo per amore di dialogo), e con questo? Può un popolo ancor prima che uno stato pianificare la sua vita nella logica del male minore? Ma se un male è un male non andrà sempre combattuto e respinto?

Ripeto, a scanso di equivoci, della legge non me ne frega niente, ciò che vorrei è un popolo e uno stato che finalmente prendessero coscienza del fatto che la maternità è un valore. Il problema della liceità dell’aborto è un non problema che nemmeno si porrebbe se le donne fossero messe veramente in condizione di poter vivere la loro maternità, l’esperienza infatti mi insegna che sono rari i casi di donne così egoiste da voler comunque abortire una volta che i problemi derivanti dalla maternità sono stati risolti.

Ciò che vorrei è che consultori come il nostro fossero messi in condizione di operare pienamente e non in una sorta di competizione con i consultori delle ASL, ciò che vorrei è che fosse lo stato a stanziare dei fondi per aiutare le mamme in difficoltà senza dover attingere alle risorse messe a disposizione da generosi privati (il progetto Gemma), che sono ovviamente clamorosamente insufficienti, ciò che vorrei sono agevolazioni fiscali e professionali che rendano conveniente una maternità, invece di costringere le coppie a posticiparla sempre di più. Ciò che vorrei è che avere un figlio fosse finalmente più conveniente che abortire!

Ciò che vorrei insomma è che venisse finalmente accolto e recepito il primo articolo della legge 194 in cui si dice che lo stato considera la maternità un valore e si adopera a sostenerla.

5 commenti

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5 risposte a “Lotta per la vita

  1. 61Angeloextralarge

    la maternità è un valore: questo mi basta per darmi gioia! Grazie don Fabio! 😀

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  3. paola

    Buona festa della mamma!
    Auguri a tutte le mamme, in particolare quelle che hanno dovuto lottare per dare alla luce il proprio figlio.
    E anche a chi ha saputo lottare insieme a loro. Ne approfitto per lasciare un saluto e un abbraccio affettuoso a Patrizia e Marina.

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  4. 61Angeloextralarge

    In effetti, che a Roma ci sia la Marcia per la Vita quando si festeggia la festa della mamma, è una cosa che mi piace, anche se sono all’antica e festeggio comunque la mia mamma l’8 maggio. Festeggiavo il mio papà sempre il 19 marzo. 😉

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