La prova

Chi non ha sentito vacillare la sua fede di fronte al mistero della morte di Chiara? Chi non ha sentito scosse fin dalle fondamenta le certezze di una vita? Dov’era la bontà di Dio? Dove la sua giustizia? Come si può inserire questa morte in una idea razionale e ordinata del cosmo e dell’esistenza umana stessa?

E infatti non si può.

La morte di Chiara è quello che Von Balthasar chiamava “il caso serio” (Ernstfall), la cartina di tornasole che distingue la verità della fede cristiana, che scuote e interpella fin nel più profondo dell’anima.

No amici, se non avete sentito vacillare la vostra fede di fronte a questo mistero tremendo e affascinante vuol dire che non avete fede affatto, o che non avete umanità, il che poi alla fine è la stessa cosa, perché una fede senza umanità non è che ideologia.

La croce non ha logica né razionalità, eppure è la forma stessa della vita: uno stecco contraddittorio, come lo chiamava Chesterton, che porta il conflitto nel più profondo dell’anima, dove la tensione orizzontale e quella verticale si scontrano in eterno, dove non c’è posizione comoda che si possa assumere e che perciò stesso definisce nel modo più esatto il paradosso che noi siamo: animali chiamati a diventare Dio.

Non c’è modo di razionalizzare questo scandalo dell’amore che dà la vita, dobbiamo invece lasciarcene interrogare, Chiara ci rivela ancora che il Cristianesimo è, letteralmente, questione di vita e di morte e ci pone una domanda drammatica: tu da che parte stai? Sei pronto a morire?

Questa è la prova della fede: sei pronto a morire per amore o cercherai soluzioni di compromesso, dilazioni diplomatiche, vergognosi baratti pur di salvare la pelle?

Questa alla fine è la nostra fede, terribilmente semplice, terribilmente drammatica: morire per amore. Questa la scelta che si apre davanti a ciascuno di noi.

Scrivo queste righe in una notte insonne, dopo tre giorni di corpo a corpo con i miei demoni, scrivo queste righe preparandomi a celebrare un funerale che si annuncia come una festa, ma sapendo bene che in realtà dovrò celebrarne due di funerali se voglio essere vero, perché accanto a Chiara devo seppellire la mia meschinità, il mio egoismo, la mia vigliaccheria, per essere essere degno di lei.

Sei pronto a morire Fabio? Questa è la sola domanda sensata in questo giorno, questa è la domanda di ogni giorno in verità, perché un giorno trascorso senza essere disposti alla morte, cioè senza la consapevolezza che la vita è bella nella misura in cui si dà, è un giorno trascorso senza amore e dunque è un giorno sprecato.

68 commenti

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68 risposte a “La prova

  1. Mario G.

    GRAZIE don Fabio, perché ogni altra parola in questo momento sarebbe fuori luogo o insufficiente…
    Abbiamo un’altra santa in Cielo… il mondo ne ha bisogno, noi ne abbiamo bisogno, io ne ho bisogno.

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  2. 61Angeloextralarge

    Grazie don Fabio. Anche io non riesco a non pensarci, soprattutto in questo momento. Grazie Chiara! Grazie Enrico! Grazie Francesco perché ci sei.
    Che tristezza i commenti al Messaggero.

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    • Quei commenti non fanno che confermare quanto male ha fatto il tolstojanismo alla civiltà occidentale.
      Per loro il cristianesimo è solo un orribile mistero, una cosa che non può farli che vomitare, una cosa mostruosa per la quale, udite udite, gli uomini muoiono. Così tra un talebano e un cattolico non passa differenza ed entrambi morirebbero per la nebbia di una falsa filosofia.
      Che odino pure il cristianesimo e ci vengano a parlare di amore finché il mondo non è sazio e saturo di questa parola, nel frattempo è assai probabile che qualcuno prenda posizione.

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  3. Quella croce così contraddittoria, con le sue linee che si aprono in ogni direzione e custodiscono nel mezzo Colui che venne a portare la spada.
    Siamo disposti a vendere il mantello per comprare una spada?
    Grazie per avermi ricordato questa domanda.

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  4. Don Fabio, hai scritto: “No amici, se non avete sentito vacillare la vostra fede di fronte a questo mistero tremendo e affascinante vuol dire che non avete fede affatto, o che non avete umanità, il che poi alla fine è la stessa cosa, perché una fede senza umanità non è che ideologia.”

    Mi dispiace, non l’avevo sentita vacillare, neanche per un momento, al contrario. L’atto dell’amore eroico verso Dio di Chiara, mi è stata una conferma della mia fede. Ho ringraziato Dio per questa Donna che scrivo con la “D” maiuscola perché solo in Dio si riesce a compiere cose grandi che superano la nostra immaginazione. I miei problemi si sono ridimensionati, ho reso grazie a Dio di poterli considerare sotto un’aspetto nuovo. Credo che la fede di Chiara era così luminosamente superiore alla nostra, che si sarebbe rattristata di vedere la nostra vacillare. Questa Donna è un inno del Vangelo, ma ti immagini…Tutto il Vangelo è Dono e lei ha saputo rendersi Vangelo tramite la grazia! E’ un dono magnifico che Cristo ci ha fatto.
    Invece sono triste per la sua famiglia, per i suoi cari che, anche condividendo la scelta di Chiara, una scelta che non ha presa da sola, ora staranno soffrendo molto. Non li dobbiamo mollare nella preghiera, dobbiamo adottare questa famiglia nelle nostre preghiere perché ci ha fatto un dono immenso.

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    • 61Angeloextralarge

      Grazie Karin!

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    • Karin, anche la fede di Gesù ha vacillato nel Getsemani…
      Non c’è alcuna vergogna in questo, la croce fa paura, se non te ne fa c’è qualcosa che non funziona

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      • Non direi, don Fabio, almeno il mio Padre non lo pensa, e spero che non si sbagli.
        Sono cresciuta con la croce e non mi ha mai abbandonata. Forse per questo non mi spaventa.
        Secondo la mia opinione non e che la fede di Cristo ha vacillato nel Getsemani, ma si è spaventato vedendo un calice pieno di ogni peccato moltiplicato per le persone del passato, del presente e del futuro, e vorrei vedere, è del tutto normale.

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        • 61Angeloextralarge

          Karin: concordo sul tuo primo commento perché mi ci ritrovo molto nel senso che, come hai detto dopo, la croce non ti spaventa perché ci sei abituata. Questa è un’altra cosa che abbiamo in comune…
          Però credo che nel Getzemani Gesù Dio-uomo abbia sofferto, sì perché sapeva di dover portare su di sé i nostri peccati (e a volte sperimentiamo il peccato anche come dolore fisico-psicologico, quindi appena un milionesimo di milionesimo di quello che Gesù ha sperimantato), ma ha chiesto: Padre, se possibile passi da me questo calice”. Era tanto anche per Lui? Ha avuto paura? Credo di sì, era uomo come noi, oltre che Dio. E sulla croce? “Abà, Abbà, perché mi hai abbandonato?”

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  5. Non è tempo di far traballare la fede anzi è il caso di rafforzarla con la verità.
    Non è volontà di Dio che le persone muoiano!
    Se veramente pensate che la morte di Chiara sia volontà di Dio allora siete completamente fuori strada. Se scopriste che il vostro padre terreno ha in mente di assassinarvi continuereste a volergli bene e a onorarlo e amarlo? E allora perché continuate ad amare Dio se credete che pianifichi la vostra morte e la morte di chi vi è caro? Non sarà per caso per paura?
    Ma la sacra scrittura dice che:
    Romani 8,15
    E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: «Abbà, Padre!».
    Dio non cambia e la missione affidata agli uomini di moltiplicarsi e sottomettere la Terra non è cambiata, se fosse Lui a richiamare a se quelli che sono buoni e che stanno portando avanti la sua missione che dovremmo pensare di Lui? Che razza di idea abbiamo di Dio? Prima ti da una missione da compiere e mentre la porti avanti ti dice bravo beccati questo cancro che ti promuovo a santo!
    Basta con i santi in paradiso, ne abbiamo il calendario pieno! Di santi ne abbiamo bisogno sulla Terra!
    San Paolo concluse che era meglio per la Chiesa se fosse rimasto sulla Terra invece di andarsene in cielo.
    Dio sa benissimo che avremmo avuto un gran bisogno di Chiara QUI! E non lassù. Lo sa Enrico lo sa il loro piccolo e lo sa pure satana che è riuscito a liberarsene.
    La verità è che Dio saprà come consolare i nostri cuori e TRASFORMARE quanto il demonio ha pensato per il male in qualcosa di buono per coloro che lo amano ma il mio augurio è che sappiamo passare il più presto possibile dal dolore alla rivincita e farla pagare al nemico delle anime nostre.

    Prego che ognuno di noi toccati da quanto è successo possa come Gesù sentirsi rispondere dal demonio “Sei venuto anzi tempo a tormentarci?” SI! PERCHE’ HAI FATTO L’ERRORE DI TOCCARE LA PERSONA SBAGLIATA!
    Pensate che faremo le stesse opere di Gesù quando saremo in cielo? Vi dico no! Dobbiamo cominciarle a farle ora!
    Romani 12,2
    Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.

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    • Dunque Alberto secondo te non era volontà di Dio che Gesù morisse sulla croce? Devo aver capito male l’episodio del Getsemani allora!
      E centinaia di migliaia di martiri morti felici di aggiungere la loro sofferenza al sacrificio di Cristo, secondo la miseriosa parola di Paolo, sono stati illusi?
      E quando il Signore ha detto “chi perde la propria vita la guadagna” stava scherzando?
      Grazie del tuo contributo, ma io per me mi tengo attaccato alla croce, e ben saldo

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    • 61Angeloextralarge

      Alberto: credo che i progetti di Dio siano progetti d’amore. Certo non vediamo adesso ma vedremo prima o poi che comuque “tutto concorre al bene per coloro che amano Dio”. Dio non a creato la morte. Dio non ha creato la sofferenza né il peccato.
      E poi, da un Padre che per amore nostro permette che il suo unico figlio dia la vita per noi, che vogliamo aspettarci? Noi siamo suoi figli prediletti, uno ad uno come se fossimo l’unico figlio. Gesù nascendo da Maria, non è venuto per togliere la sofferenza, la malattia, la morte, ma è venuto a dargli un significato.
      Se il significato della breve vita di Chiara e della sua sofferenza fosse anche solo il “rumore” in bene e in male che la sua morte sta provocando, sarebbe già una grazia! Non hai idea di quante famiglie, di quante mamme, di quanti giovani stiano vedendo il video della su You Tube! E ci si sta tutti interrogando. Tutti!
      Per me è facile parlare perché non l’ho conosciuta, lo so, ma ho pianto anche io e non di emozione cercata tanto per! Ho pianto di gioia e di dolore assieme, perché in questa storia vedo la mano di Dio! Assurdo vero? Vedere la mano di Dio nella morte di una giovane mamma? Eppure sono sicura che da questa sua breve vita, il Signore, trarrà tante grazie per noi.

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      • Alberto

        Tu dici: “Gesù nascendo da Maria, non è venuto per togliere la sofferenza, la malattia, la morte, ma è venuto a dargli un significato.” ma nei resoconti evangelici non vi è traccia di questo.
        Gesù non ha mai preso da parte le persone sofferenti cercando di fargli percepire diveramente i loro problemi, al contrario li curava li risuscitava e li sfamava.
        Potrei sbagliarmi ma in greco antico credo che salvezza e guarigione si dicano alla stesso modo, ovvero non vi è distinzione tra le due, se quindi siamo certi che Gesù è venuto per salvarci dobbiamo necessariamente essere certi che è venuto pure per sanarci.

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  6. ENRICO

    Grazie Don Fabio per le tue sante parole !!!!Siamo pronti a morire per amore?Siamo pronti a donarci?
    Lei lo ha fatto per suo figlio e anche per ognuno di noi…come Gesu!
    Grazie Signore Gesù di averci donato la splendida e dolcissima Chiara!!
    Henry ti voglio tanto bene!!!!

    Enrico

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  7. Sara

    Semplicemente grazie don Fabio…sono giorno che piango e ripenso a questa dolce ragazza morta a 28 anni…e ho provato rabbia nei confronti di Dio perché ha permesso questo. Le tue parole però non solo mi hanno spiegato che è normale, anzi bisogna, provare smarrimento di fronte a questa vicenda, ma mi hanno anche fatto capire cos’é la Fede vera, autentica. Non si tratta di essere “persone perbene” ma di vivere come Cristo ci comanda “non c’é amore più grande di questo:dare la vita per i propri amici”. Grazie don Fabio, che Dio ti benedica!

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    • E’ proprio così Sara, chi non è pronto a morire per ciò che ama è come se non avesse mai vissuto.
      Oggi durante il funerale pensavo che in fondo Chiara ha fatto quello che fa ogni madre del mondo, quale donna non dà la vita per suo figlio? La differenza è che lei ha concentrato tutto il suo dono in un istante invece di diluirlo nel tempo, ma in questo modo ha insegnato a tutti noi cosa vuol dire essere madre (e padre, ovviamente)

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      • marta

        Don Fabio parole bellissime che avrebbero consolato molti di noi, nella prova e ancora nella corsa. Chiara é l’amore in uno scatto mentre noi stiamo ancora a mettere a fuoco. ma va bene, ci ha insegnato dove appoggiare le braccia per tenere ferma la mano: nella Mamma Celeste. Con Lei la nostra povertá diventa un dono da offrire, anche quando pensavi non avessi nulla da dare.

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      • Claudia Mancini

        Ciao Don Fabio!! A proposito della prova, io credo che non siano le situazioni a mettere alla prova la nostra fede, ma la nostra fede a mettere alla prova le situazioni. “Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato?”, in fondo, è sempre una mano, per quanto a forma di “pugno”, tesa verso Dio, nella speranza che Lui la trasformi in una “carezza”. Io quando ho detto “Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato'” non volevo sfidare Dio, ma volevo sfidare la situazione in cui mi trovavo, perchè quella situazione “puzzava” di assenza di Dio. Io volevo dire: “Dio mio, Dio mio, arriva, fai presto, perchè questa situazione rischia di far credere a qualcuno, a molti, a me per prima, che tu non ci sia. Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato…fino ad ora ?”

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  8. Pingback: Ecco Chiara | Sposati e sii sottomessa

  9. assunta

    Io penso che Dio, Padre buono, non ci chiede l’impossibile. Chiara era pronta per un amore totale e anche Enrico. Mi piacerebbe sapere di loro, prima di conoscersi…deve essere una storia meravigliosa….

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  10. 61Angeloextralarge

    Più li “conosco” e più li ammiro! E più capisco il dolore di chi li conosce.

    http://e-vangelizzazione.myblog.it/archive/2012/06/17/ho-bisogno-di-te-enrico-petrillo-e-chiara-corbella.html

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  11. Bellissimo articolo…
    io sono stato al funerale… è stata una esperienza incredibile…

    qui il mio grazie a Chiara ed Enrico, per me due Santi di oggi…

    Grazie Chiara ed Enrico,

    HO UN SEME DI GIOIA NEL CUORE (Grazie Chiara ed Enrico)

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  12. antonella

    seguo da ieri questa vicenda e ne resto profondamente scossa. riconosco dinanzi a chi legge che non sono né praticante né credente, non come vorrei. questa storia mi turba ma dubito che sia un turbamento che riuscirà a dare frutto perché io questa santità non la cerco, non la voglio e ne sono certamente indegna.
    però qualcuno mi spieghi cosa c’è di umano o, meglio, di divino nell’assistere per ben due volte alla morte di un bambino venuto al mondo da poche ore. cosa c’è di divino se quel bambino l’abbiamo portato in grembo per nove mesi pensandoci come dei genitori e a lui come nostro figlio. sono state tutte e due vittime inconsapevoli da immolare all’esigenza di testimoniare una grande fede? oggi leggo tante volte il grazie a questa donna, perché la sua sofferenza accettata nell’immenso dono della fede, viene al nostro servizio, poiché abbiamo bisogno di segni.
    ma la capacità di fare del bene, di sopportare una croce per tutta la vita, la capacità di donarsi alle cause dei meno fortunati, non sono segni ugualmente potenti che il bene esiste e può essere realizzato anche dall’uomo? c’è bisogno della mattanza di due innocenti e infine, estrema beffa, della morte di una donna che lascia orfano di sé un altro innocente? abbiamo bisogno di questi segni atroci (perché di segni atroci si tratta,, altrimenti non avrebbero creato l’eco di questi giorni) per confortare la nostra fede?
    ecco, se questo commento sarà accettato, io questo voglio dire oggi: che a rifletterci meglio dire grazie è la cosa meno generosa che possa uscire dal nostro cuore perché stiamo puntellando le nostre incertezze su un sacrificio che nessun cuore dovrebbe patire.

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  13. Pingback: La paura e la fede (ancora a proposito di Chiara) | La fontana del villaggio

  14. fa tremare tutto questo, e nel buio in cui vivo no, non so aderire completamente alla fede, non saprei morire per amore; ma questa ragazza mi interroga, io non ne sarei capace, e sono confusa, forse troppo lontana…

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    • Lupus, eppure morire bisogna, riesci ad immaginare un modo migliore di farlo? O preferisci affidarti al caso e morire dove capita e manco troppo convinta?

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      • No, un modo migliore forse non c’è proprio perchè è una morte carica d’amore, un po’ come la parabola del seme che si è letta ieri a messa… però io non sarei in grado di farlo.O forse mi sembra solo così da fuori, ma se ci fossi dentro…
        Davvero questo mi lascia confusa, e forse mette in luce la mia poca fede, la paura di ‘lasciare quel che ho’ e di scommettere sulla Vita.

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        • Io credo che Chiara abbia fatto quello che qualsiasi madre fa, qual’è la donna che non sarebbe pronta a morire per suo figlio? La differenza che lei il suo dono lo ha dato tutto in un momento solo invece che diluito nel tempo e per questo è diventata un esempio per tutti noi

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          • Su questo ho qualche dubbio, a giudicare dai milioni di aborti che praticati nel mondo e a giudicare da quante gravidanze vengono interrotte perchè il bambino è malformato in qualsivoglia maniera o addirittura perchè si è troppo giovani per avere un figlio o perchè era una gravidanza inattesa che complica i piani familiari, mi riesce difficile pensare che oggi una madre sarebbe pronta a morire per suo figlio, mi sembra anzi che molte madri siano pronte a sacrificare i propri figli alla carriera, alla bellezza, alla stabilità economica e quant’altro… quanti bambini, quante vite rifiutate ! Il gesto di Chiara non è un gesto che farebbe qualsiasi mamma, è un gesto che farebbero molte mamme, ma non tutte, purtroppo. Il come poi lo abbia fatto è assolutamente “cristiano”, l’amore con cui ha amato tutti e tre i suoi figli è decisamente “cristiano”.

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            • antonella

              giusto perché inevitabilmente il discorso sarebbe venuto fuori, mi accodo a questo commento per tentare di chiarire un fatto che in quanto donna molto prossima a realizzare il dono della maternità sento di potere e di voler testimoniare.
              lo affermo con certezza, con la certezza del cuore di persona che porta in grembo una vita: dall’esterno si può giudicare se un aborto terapeutico sia un gesto che contiene in sé non amore, e del resto, pur amando moltissimo, si possono commettere degli errori che poi si scontano principalmente nella segretezza della propria anima. vi pregherei di usare molta cautela quando si parla di queste scelte drammatiche che scavano dentro solchi profondi e comportanto una rinuncia alla propria umanità. sono croci, forse portate con meno grazia, ma sempre croci sono. una madre che vuole risparmiare al proprio figlio una sofferenza fisica o un dolore dell’anima non lo sta rifiutando. perciò vi prego di essere caritatevoli come vi professate e non esprimere in modo tanto superficiale il vostro dissenso, così come una mamma che sia passata per una scelta tanto sofferta sicuramente non giudicherà mai chi invece il proprio figlio gravemente malato lo ha voluto fino alla fine.

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            • Tutta la cautela esistente sulla Terra non cambierebbe il FATTO che l’aborto, in qualsiasi giorno o settimana venga praticato, è OMICIDIO.

              Ora, esistono casi “estremi” e di “emergenza” (come quello di Chiara) in cui concesso derogare…ma evitiamo di cambiare il nome delle cose e relativizzare ciò che è oggettivo.

              Poi, per carità, ognuno può fare quel che vuole, TUTTO E’ LECITO, MA NON TUTTO GIOVA.

              Se mi chiedi di essere caritatevole, lo sarò trattandoti con verità e non con la menzogna per assecondare un comportamento sbagliato.

              Se vuoi approfondire il discorso, ho scritto qualcosa a riguardo:

              http://chihaorecchieperintendereintenda.wordpress.com/category/dellaborto/

              Ciao !

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          • E’ vero, a questo non avevo pensato. Però ci vuole un coraggio ‘fuori dalla norma’; lei è stata chiamata a un gesto eroico, e ha risposto; io forse mi stupisco di ciò perchè non sono davvero in grado di mettere amore nelle cose che faccio ogni giorno, anche se sono piccole…
            Sono ancora molto confusa a riguardo…

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  15. Grazie Don Fabio per averla accompagnata in Cielo, come cristiani ci sentiamo più vicini in questi momenti.

    Nel segno di Chiara

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  16. Francesca

    Vi consiglio anche la storia della serva di Dio Maria Cristina Cella Mocellin, che è sull’impronta di Chiara…è molto bella anch’essa e profuma di santità

    http://www.amicidicristina.it/sito/

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  17. antonella

    aldejes, sono profondamente impressionata dalla veemenza con cui si padroneggiano certe verità assolute. ma sono anche sollevata, perché ora, piuttosto che tacere provando infinita compassione, bene ora finalmente so cosa potrò dire alla donna che alla ventunesima settimana ha dovuto rinunciare alla bimba che portava in grembo per una rottura precoce del sacco amniotico scegliendo di non farle sviluppare deformazioni toraciche, atresia delle vie urinarie, ipoplasia polomonare. probabilmente, chissà, le avrà anche risparmiato la sofferenza della morte per asfissia per l’impossibilità di emettere il primo vagito.
    le dirò che ha commesso un omicidio.

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    • Se ti diverte travisare le mie parole e farne un uso improprio… fai come credi…
      forse dovresti rileggere meglio quello che ho scritto, te lo incollo di nuovo:
      “a giudicare dai milioni di aborti che praticati nel mondo e a giudicare da quante gravidanze vengono interrotte perchè il bambino è malformato in qualsivoglia maniera o addirittura perchè si è troppo giovani per avere un figlio o perchè era una gravidanza inattesa che complica i piani familiari, mi riesce difficile pensare che oggi una madre sarebbe pronta a morire per suo figlio, mi sembra anzi che molte madri siano pronte a sacrificare i propri figli alla carriera, alla bellezza, alla stabilità economica e quant’altro… ”

      questa è stata la mia risposta alla affermazione di Don Fabio sul fatto che QUALSIASI MADRE sarebbe pronta a morire per il proprio figlio. Beh, mi spiace averlo dovuto constatare, ma oggi non è così.
      Ed OVVIAMENTE non mi riferivo alle situazioni ESTREME (di cui ho detto non si deve tener conto così come la Chiesa non ne tiene conto) in cui ci sono altri tipi di condizioni.

      Ma tenevo a sottolineare come ABORTIRE un figlio resta comunque un atto GRAVISSIMO e TRISTISSIMO.

      Bisogna stare vicino a chiunque scelga, per qualsiasi motivo, di abortire, perchè sicuramente non è una scelta facile, ma purtroppo esistono tanti altri casi (esperienza personale ahimè) in cui tanti giovani grazie alla cattiva educazione sessuale di oggi restano incinta giovanissime e vengono accompagnate della madri ad abortire perchè “mia figlia è troppo giovane per avere un figlio…” (quante ne ho sentite di queste frasi)… oppure coppie di adulti che desiderano un figlio ma se sanno che è down decidono per l’aborto…
      per carità, sono scelte, io non li giudico, ma giudico l’atto dell’aborto e non voglio che ci siano RELATIVIZZAZIONI o MENZOGNE su questo, l’Aborto è SOPPRESSIONE di una vita.

      Se ti vuoi applicare questo fatto alle situazioni estreme e delicate alle quali io di certo non mi riferivo ed anzi sono vicinissimo perchè posso intuire (anche se non provare perchè non ci sono passato) la incredibile sofferenza di tale scelta.

      Pensa come credi, se vuoi leggere a modo tuo il mio discorso, fai pure.
      Spero che questo commento abbia meglio spiegato il mio pensiero.

      Saluti !

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      • Francesca

        Chiara è stata voluta e preparata da Dio per essere la risposta, sull’impronta di Cristo che dona la vita, al silenzioso olocausto che in questi anni distrugge la vita di tanti bambini in grembo, l’aborto. La Madonna a Medjugorje piange di dolore per questi piccoli uccisi. Sono figli Suoi, ma lascia libero l’uomo a compiere questa macelleria che non ha nulla di umano. Gli animali non abortiscono…pensiamoci.
        Chiara è stata la voce di Dio che dice:” Io non uccido, anche una creatura gravemente malformata ha diritto di fare il primo respiro. Perchè è un’anima vivente”.
        Ringraziamo Dio per questi esempi, perchè se li seguiamo, abbiamo il sentiero di luce già tracciato, verso la Vita Eterna.

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        • Grazie Francesca… il più grande sterminio, di cui troppo poco si parla e che fa più vittime di qualsiasi guerra mondiale o di qualsiasi malattia, quello che avviene a causa dell’aborto.
          E’ una cosa assurda e infelice, non vorrei che a furia di “tacere provando infinita compassione” a prescindere si faccia passare il messaggio che L’UOMO HA IL POTERE DI SCELTA SULLA VITA E SULLA MORTE DELLE PERSONE, poichè quel potere ce lo ha solo Dio.
          Io continuo a piangere per i bambini non nati.
          Citando Fra Vito durante l’omelia (parlando delle parole di Enrico e Chiara):”Dove sta scritto che la morte fa solo schifo ? Dove sta scritto che avere un figlio handicappato è una tragedia ? Dove sta scritto che morire è brutto ?”
          O guardiamo la vita dal punto di vista della Fede e di Dio o guardiamo la vita dal punto di vista dell’uomo.
          E le Sue vie non sono le nostre vie.

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          • Francesca

            Chiara ha scelto di inforcare gli occhiali della fede, e di lasciare che Dio le mostrasse tutto con i Suoi occhi.
            Questo nostro mondo non combina col mondo di Dio, la vita Eterna, sono due punti di vista diversi. La nostra difficoltà sta nel fare il salto che ha fatto Chiara, perchè secondo me viveva meglio di tanti di noi, se pur nella tribolazione.
            Ha trovato la pace perchè si è abbandonata tra le braccia di Dio Padre nelle difficoltà, ha deciso di fidarsi, che se Lui le donava tutto ciò, le avrebbe anche “risolto” i problemi.
            E così è stato: ha trovato la pace nel cuore, nel bel mezzo della tempesta.
            Come lei, anche Chiara Luce BAdano e Maria Cristina Cella Mocellin.

            http://www.chiaralucebadano.it/site/IT/
            http://www.amicidicristina.it/

            Maria Cristina, come Chiara Corbella, ha scritto una lettera a suo figlio…da leggere.
            “Caro Riccardo,

            tu devi sapere che non sei qui per caso.

            Il Signore ha voluto che tu nascessi nonostante tutti i problemi che c’erano….

            quando abbiamo saputo che c’eri, ti abbiamo amato e voluto con tutte le nostre forze.

            Ricordo il giorno in cui il dottore mi disse che diagnosticavano ancora un tumore all’inguine.

            La mia reazione fu quella di ripetere più volte: “Sono incinta! Sono incinta! Ma io dottore sono incinta!”

            Per far fronte alle paure di quel momento ci venne data una forza smisurata di volontà di averti.

            Mi opposi con tutte le mie forze al rinunciare a te, tanto che il medico capì tutto e non aggiunse altro.

            Ora, Riccardo, sei un dono per noi.

            Quella sera in macchina di ritorno dall’ospedale, quando ti muovesti per la prima volta
            sembrava che tu mi dicessi: “Grazie mamma che mi vuoi bene!”.

            E come non potremmo non volertene? Tu sei prezioso, e quando ti guardo e ti vedo così bello, vispo, simpatico…
            penso che non c’è sofferenza al mondo che non valga la pena per un figlio.

            Il Signore ha voluto ricolmarci di gioia: abbiamo tre bambini stupendi che con la sua grazia potranno crescere come Lui vuole.

            Non posso che ringraziare Dio perché ha voluto farci questo dono grande, che sono i nostri figli.

            Solo Lui sa come ne vorremmo altri, ma per ora è davvero impossibile.”

            Lettera di Maria Cristina al figlio Riccardo

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          • Gabriele

            Salve, mi sono imbattuto in questo blog e per prima cosa lo trovo particolarmente interessante per le tematiche trattate. Devo dire che anch’io leggendo i commenti di aldejes, così come antonella, ho avvertito un pugno alla pancia per la decisione e la nettezza delle sue parole…”Tutta la cautela esistente sulla Terra non cambierebbe il FATTO che l’aborto, in qualsiasi giorno o settimana venga praticato, è OMICIDIO”…tutta la cautela esistente non porta a nulla che scalfisce un pensiero, un’idea….(ho letto anche la replica e non cambia la sensazione che ho avuto)
            Io non riesco a non entrare in questa cautela e mi ritrovo quando ero di fronte ai risultati dell’amniocentesi di mia moglie, con una busta sigillata in cui dentro c’era scritto se mio figlio/a sarebbe stato/a o meno sano/a…ecco, di fronte a quella busta ho tremato nel profondo della mia anima….perchè non stà scritto da nessuna parte che la sofferenza non fa schifo ma io li, in quella paura che avevo del non sapere, avevo ben chiaro che ciò che non volevo, e ciò che non volevo era la sofferenza mia e di mio figlio/a, perchè soffrire non è una cosa bella, fa schifo, punto e basta….magari posso razionalizzare la cosa, dare a questo dei significati più alti, ma nel mio cuore c’è scritto questo.
            La notte prima io e mia moglie ci eravamo detti che il risultato non avrebbe cambiato i nostri piani eppure, eppure quella decisione, presa in un attimo è stata frutto di tante paure e tanto vissuto per cui io non posso non usare CAUTELA guardando decisioni diverse dalla mia e allo stesso tempo, se concedo spazio a questa cautela devo anche concederla alla possibilità che la stessa possa scalfire un’idea, un pensiero….se non fosse così l’idea sarebbe banale ideologia…

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            • Caro Gabriele, io rispetto la scelta tua e di tua moglie così come quella di chiunque decida di fare controlli approfonditi ed eventualmente decidere di recidere la vita che si ha nel grembo per varie paure.
              Io rispetto, ma non condivido.

              Abbiamo la libertà di scegliere per le nostre vite, purtroppo abbiamo anche la libertà di scegliere per i figli che portiamo in grembo.
              Io vorrei affrontare la vita senza paura, anche io ho le mie paure, ma ho scelto di affidarmi a Dio e alla Sua Provvidenza.
              So che sono scelte difficilissime, dolorose, faticose, impegnative, massacranti…. ma se il Signore mi concede la forza, vorrei continuare a rispondere ai medici nella maniera in cui abbiamo risposto io e mia moglie quando il dottore ci chiede se volevamo fare le analisi per sapere se c’erano malformazioni o sindrome di down.
              La risposta mia e di mia moglie fu:”Qualsiasi cosa c’è lì dentro, la ameremo con tutto il nostro cuore.”

              Ripeto, ognuno può fare quello che vuole della propria vita e anche della vita che porta in grembo.
              Questione di scelte. Nessuno può dire cosa sia giusto o sbagliato al mondo d’oggi. Perciò io non mi permetterò di dire a nessuno cosa fare.

              Mi piace solo che le cose siano chiamate col giusto nome.

              L’aborto è una INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA si o no ?
              E’ l’interruzione di una vita che sta per nascere ?
              SI.
              Stop.
              Non c’è bisogno di aggiungere altro.

              Fate come credete, io non sono nessuno per giudicarvi nè per imporvi nulla anche laddove non condivido.
              Ma non cambiamo il nome alle cose.

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  18. una domanda Gabriele, come giudichi quindi l’operato di Chiara Corbella nelle decisioni che ha preso di portare a termine entrambe le gravidanze di figli malformati e sicuri di morire appena nati ?
    Che opinione ti sei fatto della sua vita ?

    grazie
    ciao

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  19. Gabriele

    Salve, provo a rispondere alle domande che mi sono state fatte.
    Io non sono in grado di essere un tifoso di calcio su questi argomenti, mi spiego meglio; la risposta giusta alla tua domanda credo dovrebbe essere, ha fatto bene o ha fatto male; è una santa o è una pazza.
    Io non ho questo genere di risposte in me; ho elaborato questa risposta nei miei confronti quando decisi che mio figlio mi avrebbe accompagnato indipendentemente dalla risposta che avrei trovato nella busta dell’amniocentesi (sono fiero comunque di aver fatto quelle analisi, perchè lo sentivo come un modo di tutelare la mamma ed il feto e questo prescindeva dall’amore che provavo e provo per loro, anzi, mi cooreggo, derivava da questo—-chiedo scusa la divagazione ma il fatto che il solo fare determinate analisi è visto da alcuni come un peccato mi lascia basito…e allora non prendiamo le aspirine che il raffreddore è un segno divino…).
    Dicevo, la risposta alla mia storia è stata in quel momento quella.
    Io penso che su questo argomento ogni storia è storia singola e non riesco a fare o concepire una norma che si valida e buona per tutti e tutte, in ogni tempo e in ogni luogo.
    Su questa mia incapacità mi solleva il fatto che, rispetto a quanto definito nel XIX secolo, anche i padri della Chiesa avevano posizioni molto differenziate; ad esempio per Tommaso D’Aquino il feto non è soggetto con un’anima.
    Non voglio dire questo, voglio dire che questo argomento è talmente delicato che non riesco ad elaborare una norma “sociale”; ho una mia norma personale, ovvero credo che il feto sia una vita piena, ma non tramuto questa idea personale in norma sociale.
    Faccio un esempio, io vivo a Roma, quartiere San Giovanni, ogni tanto gente di Militia Christi attacca per strada dei manifesti con foto di feti e con delle didascalie che incitano al male eterno per le donne che abortiscono; ecco, io penso veramente che queste persone vadano internate in dei nosocomi, perchè così facendo sono assolutamente sprezzanti del dolore delle donne che hanno compiuto questa scelta, io credo che tale mancanza di vicinanza e sensibilità per il prossimo sia lontana dall’amore incondizionato del buon Samaritano. Vorrei urlare a queste persone, ma che ne sai cosa c’è dentro una donna che compie tale scelta, il dolore, la sofferenza e un vuoto che comunque si porterà dietro, non servi di certo tu con questi manifesti da nazista a rendere le cose più umane, servirebbe compassione e non combattimento.
    Ho divagato, chiedo scusa.
    Personalmente la storia di questa donna mostra con chiarezza una strada che è percorribile e questo è fuor di dubbio e ne sono personalmente ammirato. Se questa strada porta della gioia nelle vite delle persone che la compiono allora è la strada giusta per coloro che la intraprendono.
    Se invece davanti a situazioni similari si intraprende un altra strada io mi faccio semplicemente vicino a chi la prende; in me so che ci sono altre possibilità, ma magari queste possibilità semplicemente non sono presenti nel vissuto personale e intimo di tutti.

    Aldejes, sinceramente la difficoltà che trovo nel rispondere alle tue domande è che la conclusione dei tuoi post, ad esempio si, stop non c’è bisogno di aggiungere altro…ricercano un aut aut in coloro con cui vuoi interloquire…o stai con me o sei contro di me, un santo o un peccatore…
    ecco, io difronte a tali scelte vorrei fermarmi alla persona e lascio la misericordia nelle mani del Padre…forse perchè ho talmente stupore della forza ma anche delle debolezze che vivono in me da lasciare quanto presente nelle profondità umane al solo Signore; a me è chiesto di stare vicino, di essere prossimo.
    Spero di aver dato una risposta…grazie a te.

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    • Mi chiedo se tu e Antonella avete letto bene le cose che ho scritto. Ma ho seri dubbi che abbiate compreso il senso delle mie parole.

      Avete letto da parte mia giudizi nei confronti di chi sceglie l’aborto ?
      Avete letto da parte mia offese, insulti, anatemi o altro nei confronti di chi attua tali scelte ?

      Ho soltanto detto e ridetto più volte che NON MI PIACE CHE SI CAMBI IL NOME ALLE COSE e con RIGUARDO ALL’ABORTO in particolare.

      Ho semplicemente CHIARITO che l’Aborto è l’interruzione di una vita che si porta nel grembo.
      Su questo ho scritto che non c’è altro da aggiungere, vuoi aggiungere qualcosa a questa affermazione ?
      Forse per te l’Aborto è il dare inizio alla vita di quel feto embrione creatura o comunque la si voglia chiamare ?

      Se io sono il mostro che con l’accetta giudica “O DENTRO O FUORI” e manda all’inferno…. allora non sapete leggere e dovete tornare a scuola…

      Ricomincio da zero.

      Prendo la definizione di Aborto da Wikipedia: L’aborto è l’interruzione prematura di una gravidanza. Questa può avvenire per cause naturali (aborto spontaneo) o essere provocata artificialmente (aborto provocato o interruzione volontaria della gravidanza).

      VUOI SMENTIRE O AGGIUNGERE ALTRO SU COSA SIA L’ABORTO ?

      Suvvia… cerchiamo di sapere leggere quel che leggiamo.

      Riepilogo i miei interventi:

      1. OGNUNO E’ LIBERO DI FARE CIO’ CHE VUOLE
      2. IO NON GIUDICO NESSUNO, RISPETTO CHI ATTUA TALI SCELTE ANCHE SE NON CONDIVIDO
      3. L’ABORTO E’ UN ATTO GRAVE ED E’ UCCISIONE DEL FETO (se lo chiami interruzione della gravidanza sei più delicato ma la sostanza non cambia, sempre di omi-cidio si tratta)
      4. CHIAMIAMO LE COSE COL PROPRIO NOME E NON CONFONDIAMO
      5. HO SPECIFICATO CHE NON MI RIFERIVO OVVIAMENTE AI CASI ESTREMI IN CUI E’ CONSENTITO ABORTIRE, MA PARLAVO DELLA SUPERFICIALITA’ CON CUI OGGI SI AFFRONTA LA QUESTIONE ABORTO specie tra i giovani ma non solo.

      Non mi pare di avere scritto oscenità nè di avere offeso qualcuno, ora siete liberi di voler leggere tra le righe quello che non c’è.
      Come dice qualcuno, chi ha orecchie per intendere intenda.

      Ciao !

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    • Ps: tra l’altro sono molto più duro nei miei articoli sull’aborto presenti nel mio Blog di quanto non lo sia stato nei commenti su questo sito. Anche lì, nei miei articoli, non mi sono mai riferito ai casi estremi in cui c’è da prendere questa dolorosa scelta bensì con chi considera l’aborto un diritto della donna senza pensare che di mezzo c’è un terzo soggetto che è il bambino.

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  20. Ecco cosa dice il Catechismo della Chiesa Cattolica in merito all’Aborto:

    L’aborto

    2270 La vita umana deve essere rispettata e protetta in modo assoluto fin dal momento del concepimento. Dal primo istante della sua esistenza, l’essere umano deve vedersi riconosciuti i diritti della persona, tra i quali il diritto inviolabile di ogni essere innocente alla vita. 181

    « Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato » (Ger 1,5).

    « Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, intessuto nelle profondità della terra » (Sal 139,15).

    2271 Fin dal primo secolo la Chiesa ha dichiarato la malizia morale di ogni aborto provocato. Questo insegnamento non è mutato. Rimane invariabile. L’aborto diretto, cioè voluto come un fine o come un mezzo, è gravemente contrario alla legge morale:

    « Non uccidere il bimbo con l’aborto, e non sopprimerlo dopo la nascita ». 182

    « Dio, padrone della vita, ha affidato agli uomini l’altissima missione di proteggere la vita, missione che deve essere adempiuta in modo degno dell’uomo. Perciò la vita, una volta concepita, deve essere protetta con la massima cura; e l’aborto come pure l’infanticidio sono abominevoli delitti ». 183

    2272 La cooperazione formale a un aborto costituisce una colpa grave. La Chiesa sanziona con una pena canonica di scomunica questo delitto contro la vita umana. « Chi procura l’aborto, se ne consegue l’effetto, incorre nella scomunica latae sententiae », 184 « per il fatto stesso d’aver commesso il delitto » 185 e alle condizioni previste dal diritto. 186 La Chiesa non intende in tal modo restringere il campo della misericordia. Essa mette in evidenza la gravità del crimine commesso, il danno irreparabile causato all’innocente ucciso, ai suoi genitori e a tutta la società.

    2273 Il diritto inalienabile alla vita di ogni individuo umano innocente rappresenta un elemento costitutivo della società civile e della sua legislazione:

    « I diritti inalienabili della persona dovranno essere riconosciuti e rispettati da parte della società civile e dell’autorità politica; tali diritti dell’uomo non dipendono né dai singoli individui, né dai genitori e neppure rappresentano una concessione della società e dello Stato: appartengono alla natura umana e sono inerenti alla persona in forza dell’atto creativo da cui ha preso origine. Tra questi diritti fondamentali bisogna, a questo proposito, ricordare: il diritto alla vita e all’integrità fisica di ogni essere umano dal concepimento alla morte ». 187

    « Nel momento in cui una legge positiva priva una categoria di esseri umani della protezione che la legislazione civile deve loro accordare, lo Stato viene a negare l’uguaglianza di tutti davanti alla legge. Quando lo Stato non pone la sua forza al servizio dei diritti di ciascun cittadino, e in particolare di chi è più debole, vengono minati i fondamenti stessi di uno Stato di diritto. […] Come conseguenza del rispetto e della protezione che vanno accordati al nascituro, a partire dal momento del suo concepimento, la legge dovrà prevedere appropriate sanzioni penali per ogni deliberata violazione dei suoi diritti ». 188

    2274 L’embrione, poiché fin dal concepimento deve essere trattato come una persona, dovrà essere difeso nella sua integrità, curato e guarito, per quanto è possibile, come ogni altro essere umano.

    La diagnosi prenatale è moralmente lecita, se « rispetta la vita e l’integrità dell’embrione e del feto umano ed è orientata alla sua salvaguardia o alla sua guarigione individuale […]. Ma essa è gravemente in contrasto con la legge morale quando contempla l’eventualità, in dipendenza dai risultati, di provocare un aborto: una diagnosi […] non deve equivalere a una sentenza di morte ».

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  21. Alberto

    Forse si è perso il mio commento precedente.
    Qundi vi segnalo nuovamente quest’interessante video sull’aborto che può essere seguito con sottotitoli in italiano cliccando sul’inconcina “cc”:

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  22. Gabriele

    Salve,
    non era mia intenzione far scivolare la discussione in una rissa verbale; usare le maiscole in un testo è uno standard che generalmente si usa per simboleggiare un alzare il tono della voce, magari leggerò tra le righe e avrò poca capacità di comprensione, ma a me non piace che ci si rivolga a me alzando il tono della voce, anche se in maniera simbolica.

    L’argomento è delicato e quello che volevo dare erano degli spunti per allargare il discorso, ribadisco il mio non riuscire a concepire/imporre una norma sociale su un argomento del genere, la trovo una strada pericolosa; in un caso infatti la norma sociale scelta dalla maggioranza dei cittadini italiani sancisce che si parla di omicidio con riferimento a persone fisiche (il feto fino al terzo mese non è riconosciuto come depositario di diritti e doveri); nell’altro caso, come ho scritto in precedenza la norma nella Chiesa in passato era un altra…questo per dire che qui si toccano argomenti complessi e personali e che sono variati e magari varieranno ancora nel tempo; quindi per questo personalmente preferisco fermarmi sulla soglia dell’uscio delle persone che affrontano queste scelte.

    Ripeto, non era mia intenzione generare una rissa verbale e porgo le mie scuse per questo ai lettori del blog e ad Aldejes.

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    • I maiuscoli che ho utilizzato servivano solo da grassetto e non per alzare la voce, mi scuso se ho dato questa impressione.

      Ora, non mi dilungherò oltre perchè tanto vedo che non ci capiamo (eppure mi pareva d’aver scritto facile facile e sintetico, vabbè).

      Dici che io impongo una norma sociale sull’argomento aborto, mentre io ho detto che ciascuno è libero di agire come meglio crede.

      Ok, tu ritieni che l’aborto entro certi limiti temporali non sia omicidio e sia attuabile. Rispetto la tua opinione.
      Io sono al lato opposto.
      Io credo che la vita vada tutelata dal primo attimo del concepimento, per me quella è già vita… (e come potrebbe essere NON VITA mi chiedo…).

      Per essere ciò che sei oggi, sei passato per la non vita o per la vita ? Sei passato per quei primi giorni di concepimento o sei partito già dal 4° mese di gravidanza ?
      Mi chiedo come si può disgiungere, separare, distinguere il primo giorno di concepimento dall’ultimo giorno di gravidanza ?
      Sempre vita è, difatti se non si interviene dall’esterno a fermarlo, quel grumo di cellule cresce e diventa un bambino stupendo, una nuova vita.

      Credo di essermi spiegato abbastanza, così come ti sei spiegato tu.
      Rispettandoci, direi di andare oltre.

      Ciao !

      Aldo

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  23. Alberto

    Ho sentito in una trasmissione televisiva che in Italia l’80% delle donne intenzionate ad aborire non lo farebbe se adeguatamente sostenute a livello economico-logistico. Mi spiace di non ricordare il nome della trasmissione. Comunque la valorizzazione economica del sostegno per donna, secondo le loro stime, ammonterebbe a 5000€.
    Magari nel nostro piccolo possiamo vedere di sostenerne qualcuna.
    Milionari in ascolto aprite le saccoccie!

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  24. Gabriele

    Evidentemente non sono il solo che non capisce ciò che dice l’altro

    Ho scritto…. ho una mia norma personale, ovvero credo che il feto sia una vita piena, ma non tramuto questa idea personale in norma sociale.

    e questo personalmente vale dal momento zero+n…..

    Termino veramente qui. Aldo, sul serio, buona vita.

    Ultima cosa, il filmato lo trovo orribile e stupido…socrate applicato in maniera banale e che può far presa su ragazzini del liceo americani per come è sviluppata la tesi…in sintesi: tutto gli uccelli volano, gli aerei volano quindi gli aerei sono uccelli….

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    • Mi spiace che non ti sia piaciuto il video.
      Il sillogismo che presenti credo violi le regole per la costruzione degli stessi.

      Quello seguente è corretto perchè del tipo Calemes:
      Tutti coloro che hanno diritto alla propria opinione sono liberi di scegliere
      e nessuno di coloro che ha diritto alla propria opinione è stato abortito
      quindi nessuno che sia stato abortito ha avuto diritto alla propria opinione.

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  25. antonella

    anche io, che leggo solo ora il seguito che hanno avuto le mie considerazioni, sono amareggiata per la piega che ha preso la discussione. non è mia intenzione trasformare le esternazioni altrui in un torneo “a squadre” tra intelligenze diverse ma con molta delicatezza vorrei dire che condivido in pieno quello che scrive gabriele e, poiché mi reputo in grado di cogliere i toni che si userebbero se la stessa conversazione avvenisse dal vivo, anche il come lo scrive.

    non so se faccio giudizio se mi permetto, in conclusione, di dire che la fede fervida di un cattolico intransigente spegne in me ogni desiderio di coltivare la mia, ancora estremamente esile e immatura. ma quanto invece mi spinge ad amare il mio prossimo il riconoscerlo confuso, fragile e tenero in quell’incertezza che è propria di un essere limitato per il suo essere meravigliosamente e semplicemente un uomo.

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    • Come siete buoni tu e Gabriele, Antonella, siete davvero umili e sicuramente andrete in paradiso mentre io brucerò all’inferno per la mia intransigenza.
      Intransigenza poi in cosa ?

      Ho soltanto INCOLLATO la definizione di aborto presa da Wikipedia e la sapienza del Catechismo della Chiesa Cattolica.
      Ho soltanto evidenziato una cosa peraltro banalissima, ossia che l’aborto è la soppressione di una vita.

      Dove è l’intransigenza ? Qual è il tono acceso ? Ho dovuto ri-scrivere più e più volte le stesse cose cercando parole diverse per farvi comprendere che non stavo offendendo nessuno ma stavo cercando di spiegarmi…
      ma voi siete buoni ed avete ragione naturalmente…

      contenti voi….
      per mia fortuna è Gesù a giudicare la mia fede e non voi due con il vostro buonismo che finge di non giudicare e poi mette in bocca al sottoscritto cose che non ha detto e giudizi che non ha espresso.

      Mah!
      Saluti !

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  26. antonella

    aldo, io non sono proprio nessuno per giudicare la sua fede e mi sono limitata a dire che personalmente il suo modo di esternarla mi raffredda molto. potrebbe anche leggerla diversamente, potrebbe ad esempio pensare che nelle mie parole c’è una richiesta di mediazione per incontrarci almeno a un quarto di strada considerando che lei è tanto più avanti di me.

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    • Quale modo di esternarla ti ha raffreddato ? Per caso la mia espressione “l’aborto è un omicidio” ?

      Puoi dirmi cosa è per te l’aborto dal momento che quella espressione ha turbato così tanto sia te che Gabriele ?

      Ps: puoi darmi del tu, siamo esseri umani tutti uguali….

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      • antonella

        […] e a giudicare da quante gravidanze vengono interrotte perchè il bambino è malformato in qualsivoglia maniera […] mi riesce difficile pensare che oggi una madre sarebbe pronta a morire per suo figlio, […]

        mi perdonerai se cito solo uno stralcio dell’ elenco di opzioni che hai fatto ma queste parole le hai scritte tu e sebbene non espressamente detto io ho intravisto un tentativo di contrapporre la vicenda di chiara a quella di molte, troppe donne che scelgono di richiedere l’interruzione terapeutica, o aborto, che dir si voglia, non sono le parole a farmi paura. e nel far questo, a sua volta, ho percepito un giudizio, altrimenti perché anche le gravidanze interrotte per malformazioni sarebbero finite nell’elenco che fai? ma se mi sbaglio correggimi.
        io sono per la prima volta in attesa di un figlio che a dio piacendo nascerà tra un mese e se solo m’immagino davanti a un bivio tale mi si mozza il respiro. non posso dire cosa avrei fatto o cosa farei se mi trovassi realmente al bivio della decisione ma so di donne che no, non sono morte fisicamente per il loro bambino ma sono morte dentro insieme a lui. ed è per loro che vorrei che il mondo delle certezze della fede avesse la magnanimità di non dire oltre così come io non oso dire e “taccio con infinita compassione”.

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        • Ti perdono per avere preso un tralcio, ma i pezzi dei discorsi andrebbero letti nel complesso del ragionamento. Nella mia risposta successiva avevo chiarito il mio concetto, ma forse non lo hai letto.
          Dunque:

          1.
          Quel mio commento era una risposta alla frase di don Fabio che sosteneva che QUALSIASI madre morirebbe per il proprio figlio.
          Ebbene, non è così, altrimenti non si spiegherebbe l’altissimo numero di aborti esistenti.
          Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (1990), attualmente ci sarebbero ogni anno nel mondo tra 40 e 60 milioni di aborti. (ed ho preso un dato vecchio… non oso immaginare oggi quanti possano essere ma sicuramente un numero immenso).
          Secondo te, tutti questi aborti sono stati praticati da donne che non avevano altra scelta ?
          Ti sei mai informata sulle motivazioni più diffuse quando si sceglie di abortire ?

          2.
          Se avessi letto tutto il prosieguo del mio discorso avresti notato che io ho specificato che ovviamente non mi riferivo ai casi più delicati e su cui la Chiesa consente eccezioni.

          Vogliamo rileggere la mia risposta che spiegava bene già tutto.
          Anzitutto leggiamo TUTTA la frase e non estrapoliamo un pezzettino, perchè così fanno i protestanti e i testimoni di geova, che prendono una frase e la applicano a loro piacimento.

          “a giudicare dai milioni di aborti che praticati nel mondo e a giudicare da quante gravidanze vengono interrotte perchè il bambino è malformato in qualsivoglia maniera o addirittura perchè si è troppo giovani per avere un figlio o perchè era una gravidanza inattesa che complica i piani familiari, mi riesce difficile pensare che oggi una madre sarebbe pronta a morire per suo figlio, mi sembra anzi che molte madri siano pronte a sacrificare i propri figli alla carriera, alla bellezza, alla stabilità economica e quant’altro… ”

          questa è stata la mia risposta alla affermazione di Don Fabio sul fatto che QUALSIASI MADRE sarebbe pronta a morire per il proprio figlio. Beh, mi spiace averlo dovuto constatare, ma oggi non è così.
          Ed OVVIAMENTE non mi riferivo alle situazioni ESTREME (di cui ho detto non si deve tener conto così come la Chiesa non ne tiene conto) in cui ci sono altri tipi di condizioni.

          Ma tenevo a sottolineare come ABORTIRE un figlio resta comunque un atto GRAVISSIMO e TRISTISSIMO.

          Bisogna stare vicino a chiunque scelga, per qualsiasi motivo, di abortire, perchè sicuramente non è una scelta facile, ma purtroppo esistono tanti altri casi (esperienza personale ahimè) in cui tanti giovani grazie alla cattiva educazione sessuale di oggi restano incinta giovanissime e vengono accompagnate della madri ad abortire perchè “mia figlia è troppo giovane per avere un figlio…” (quante ne ho sentite di queste frasi)… oppure coppie di adulti che desiderano un figlio ma se sanno che è down decidono per l’aborto…
          per carità, sono scelte, io non li giudico, ma giudico l’atto dell’aborto e non voglio che ci siano RELATIVIZZAZIONI o MENZOGNE su questo, l’Aborto è SOPPRESSIONE di una vita.

          Se ti vuoi applicare questo fatto alle situazioni estreme e delicate alle quali io di certo non mi riferivo ed anzi sono vicinissimo perchè posso intuire (anche se non provare perchè non ci sono passato) la incredibile sofferenza di tale scelta.

          Ora vuoi rispondere alle seguenti domande:
          1. Per te è vero che tutte le madri sarebbero pronte a morire per il proprio figlio ?
          2. Cosa è per te l’aborto ?

          Ultime annotazioni:
          – tu hai intravisto un tentativo di contrapporre la vicenda di Chiara alle altre madri che non scelgono in quel senso. Mai avuto questa intenzione, stavo solo rispondendo alla affermazione di Don Fabio.
          – tu hai intravisto un giudizio: puoi credermi o meno, ma non c’era alcun giudizio nelle mie parole.

          Ciao !

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          • antonella

            rispondo alle domande, almeno ci provo:
            se parliamo di madri, di donne che dentro di sé hanno già elaborato il loro essere portatrici di vita, nutrimento e crescita, io dico che sì, ogni mamma è naturalmente portata a morire per il proprio figlio.
            per me l’aborto è una pratica che non riesco ad assolutizzare in un senso o nell’altro ed è anche una possibilità che la legge riconosce a tutte le donne entro certi limiti temporali e/o a certe condizioni. per ragioni sociali e di diritto io credo sia giusto tutelare e mantenere questa possibilità; al tempo stesso, vorrei che ci fossero più mezzi per garantire un’alternativa reale, ad ogni livello , che sia educativo, economico, familiare, morale.

            per le ultime annotazioni, riconosco con piacere di essermi sbagliata, dunque e naturalmente me ne scuso sinceramente.

            in amicizia!

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            • Ok, hai risposto alle mie domande…. ti ringrazio e direi che possiamo fermare questa discussione infinita su quel “in amicizia”.

              Mi sembra chiaro che la pensiamo comunque in maniera differente su queste tematiche, ma la diversità è bella per confrontarsi, almeno chi leggerà potrà leggere pareri diversi e farsi una propria opinione o aggiornare le proprie idee.

              Ciao e buon tutto!

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