Con la lode ho trovato tutto

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Oggi mi è capitato di rileggere la testimonianza che scrissi anni fa, ricordando il mio ingresso nella Comunità Maria del Rinnovamento Carismatico. Come alcuni di voi sanno, il card. Vallini mi ha chiesto di rinunciare al mio incarico di assistente spirituale della Comunità, perché lo considera incompatibile con il mio incarico di parroco qui a San Benedetto, ed io obbedisco con dolore a questa richiesta, ma questo non significa assolutamente lasciare la Comunità, e come potrei? Non si esce da una famiglia!

Per questo voglio ripubblicare qui sul blog quella pagina, è una testimonianza di gratitudine e una dichiarazione d’amore ancora valida

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Sono tanto grato al Signore e alla Comunità Maria per avermi dato la possibilità a diversi anni di distanza di tornare sugli avvenimenti che mi hanno portato ad entrare in Comunità e per poter raccontare cosa questo ha significato nella mia vita.Mi accorgo che ritornando indietro nel tempo fatico ormai a ricordare come ero allora e quanto sono cambiato.

È una grande grazia, una vera guarigione della memoria, ed è probabilmente la conseguenza naturale dell’essere nato una seconda volta.
Credo che sarei troppo severo con me stesso se dicessi che prima di incontrare la CM ero un cattivo sacerdote, ero probabilmente né meglio né peggio di tanti altri, ma oggi ripensando a quei giorni devo dire: sì ero già prete, ma solo incontrando la CM sono diventato cristiano, nel senso che quel Dio di cui parlavo, per cui lavoravo e che credevo di amare, improvvisamente è uscito per me dalla nebbia dell’ignoto ed è diventato una persona reale, viva, da poter effettivamente incontrare ogni volta che voglio, come si incontra un amico, con lo stesso senso di concretezza e di realtà.

Quando ho conosciuto la CM ero in pessime condizioni fisiche, avevo subito un gravissimo incidente stradale, che, oltre che lasciarmi pesantemente segnato nel fisico, aveva soprattutto prodotto in me gravi conseguenze psicologiche: continue paure, uno stato di ansia insopportabile in certi giorni. Pur essendo stato guarito miracolosamente (gli stessi medici che mi hanno operato si sono meravigliati del fatto che io fossi ancora in vita e senza danni cerebrali) non riuscivo tuttavia a rientrare nella realtà, per così dire, vivevo sempre con una sensazione di estraneità ad ogni ambiente e ad ogni momento, come se nulla di ciò che facevo o vivevo mi interessasse veramente, come se nulla fosse davvero importante.

In quel periodo un’amica mi accompagnò a S. Angelo in pescheria, nella chiesa dove la CM si riuniva e quel giorno ricordo piansi ininterrottamente per un’ora, solo ascoltando un canto. Qualcosa di strano mi stava accadendo, io, che ero sempre stato orgoglioso della mia capacità e della mia intelligenza, che pensavo di aver sempre sotto controllo la situazione, ho realizzato in un attimo che il mio incidente mi aveva posto nella condizione di dover dipendere in tutto dagli altri, che la mia intelligenza e la mia cultura erano completamente inutili, ho compreso che la sola cosa che potessi fare che aveva senso era pregare e dire “Salvami Signore!”.

Fu un attimo: subito sentii accanto a me la sua presenza compassionevole, il suo amore mi avvolse e mi sciolsi in un lungo pianto, quelle lacrime hanno fatto di me semplicemente un uomo nuovo, sono state come il mio secondo battesimo.
Era stata un’esperienza travolgente, ma fu solo nei giorni successivi che ne colsi appieno il senso, quando vidi che semplicemente durante il giorno la preghiera mi afferrava, senza che dipendesse dalla mia volontà, mi trovavo a pregare nei luoghi e nei posti più impensati, sentivo sempre nel mio cuore come un’acqua viva che scorreva, mormorando “vieni al Padre”.
E così mi ritrovai a desiderare sempre più spesso di tornare lì, a S. Angelo, dove avevo goduto del “bacio di Dio”. Non so come mai, ma stranamente mi ritrovavo sempre da quelle parti ed entravo per partecipare alla preghiera, finché dopo circa un mese mi sono arreso ed ho ammesso con me stesso che forse il Signore mi chiedeva un vincolo più stretto con questa comunità.

Tuttavia avevo già i miei impegni, mi occupavo di formazione dei giovani in una borgata difficile di Roma, ed era impensabile che potessi lasciare tutto ciò che avevo costruito per intraprendere un nuovo cammino. Pensai allora di chiedere un segno al Signore e ricordo che un Mercoledì durante la preghiera feci un patto con il Signore, dicendo: bene, se è tua volontà che io ti serva in questa comunità, fammi presiedere l’Eucaristia. Con mia grande sorpresa, sebbene fosse solo la quarta volta che venivo, quel giorno, dopo la preghiera mi fu proposto appunto di presiedere.
Ma non ero ancora soddisfatto, e come Gedeone volli chiedere a Dio un altro segno. Andai così a parlare di ciò che mi accadeva al mio vescovo ausiliare, convinto che, essendo un uomo molto razionale ed intellettuale, mi avrebbe senz’altro risposto di no. Dopo avermi ascoltato con molta attenzione la sua risposta invece fu, con mia grande meraviglia: “Fa bene a te e tu fai bene a loro, vai pure!”.
Eppure ancora esitavo, fu tre giorni dopo che mi venne la conferma definitiva, quando, pregando su di me, una sorella, senza sapere nulla, mi diede questa parola del Signore: “Insomma ti ho già dato due segni, cosa altro vuoi?”

È iniziata così per me questa avventura sorprendente, che ancora oggi non cessa di stupirmi e commuovermi, la scoperta che Gesù è il mio salvatore non per modo di dire, ma con un realismo e una concretezza che prima non avrei mai potuto neppure sognare.
Riflettendo oggi su questi fatti vedo meglio cosa è accaduto. Io nella mia vita avevo sempre cercato due cose in fondo: la sapienza e l’amore, ma confondevo la sapienza con la conoscenza e mi preoccupavo quindi di studiare e di conoscere tutto ciò che potevo, quanto all’amore il mio cuore malato non poteva che darmene un’immagine distorta.
Trovando la preghiera di lode ho trovato l’una e l’altro. Ho conosciuto direttamente Dio, fonte di sapienza, quel Dio che tutta la mia scienza mi lasciava solo intravedere improvvisamente si rivelava a me con una concretezza che non avrei potuto immaginare. Non avevo più bisogno di immaginare, ora vedevo!

Il mio cuore malato poi mi impediva di trovare davvero l’amore, continuavo a desiderare di essere amato, ma cercavo l’amore in ciò che amore non ha. Grazie alla preghiera di lode ho scoperto che Dio è amore, che possiamo bere del suo amore come acqua, che possiamo saziarcene fino a non aver più bisogno di altro, così che ogni ferita del nostro cuore è gradualmente guarita.
Oggi sono un uomo nuovo, ho pianto ancora di gioia ricordando quei fatti lontani e so che ciò che ho ricevuto allora non lo perderò mai più.
Il mio stesso ministero sacerdotale ne è risultato potenziato incredibilmente. Mi sono scoperto dieci volte più sensibile e capace di penetrare nel cuore delle persone per comprenderne il dolore, mi sono ritrovato in dono una parola potente, capace di convertire i cuori, ma soprattutto, ho scoperto una gioia immensa nella celebrazione dei sacramenti, una gioia che mi dicono contagiosa e che forse è il segno più vero della presenza dello Spirito, quel carisma che non può essere contraffatto.

Ho visto accadere molti miracoli da allora, in me ed intorno a me, ma il più grande di tutti penso che sia questa gioia dilagante, questa pace contagiosa che il Signore mi dà di seminare a larghe mani.

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estratta dal sito ufficiale della Comunità Maria

11 commenti

Archiviato in De oves et boves, Spiritualità, Vita da prete

11 risposte a “Con la lode ho trovato tutto

  1. vincenzo

    si…….la Verità di Dio è la gioia!

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  2. Aldo Bernal

    Grazie caro padre per la tua testimonianza e come hai detto bene non si puo lasciare la famiglia… Vai avvanti il Signore é con te… Grande abbraccio…

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  3. Fiorella Parachini

    Date: Tue, 7 May 2013 10:06:49 +0000 To: giallorossoverde19@hotmail.it

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  4. francesco blanca

    Ti porteremo sempre con noi e nei nostri cuori, caro Don Fabio… e la Comunità Maria non uscirà mai dal tuo anche quando non ti sarà possibile essere con noi perché i doveri del tuo nuovo ministero ti portano altrove… la comunità sarà con te mentre celebri, preghi, annunci e su chi ascolta la grazia di Dio verrà…

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  5. ernesta

    sei nei nostri cuori e nelle preghiere…ma qualche volta vieni nella costruzione spirituale tutte le pietre sono necessarie…

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  6. francesco blanca

    Caro don Fabio, volevo chiederti una cortesia… e cioè se mi autorizzi a far pubblicare la tua bella testimonianza sul quotidiano locale di Messina e della Calabria che il venerdì esce con una rubrica religiosa col nome “Non abbiate paura”. Già l’altro venerdì ho fatto pubblicare un articolo sul convegno nazionale di Fiuggi… Fammi sapere al più presto e grazie.

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