Meditare

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Meditare non è fare ragionamenti su Dio.

Quello è fare teologia. Ed è una cosa nobile e bella, ma non è alla portata di tutti. Richiede una certa procedura, bisogna possedere certi strumenti, usare certe tecniche. Come per qualsiasi scienza.

E non è nemmeno fare ragionamenti sulla Parola di Dio, quella è l’esegesi e come la teologia è una scienza, con un suo preciso rigore e metodologia che vanno rispettate.

Meditare invece è una cosa più primitiva, più viscerale, qualcosa che tutti possono fare in qualsiasi momento, anzi più sei semplice e “ignorante” e più ti viene facile.

Per noi Cristiani meditare è stare di fronte alla Parola, che è Dio che si è rivelato. Non c’è meditazione cristiana senza la Parola, perché non c’è rivelazione fuori della Parola.

Meditare è attendere la Rivelazione attraverso la Parola.

La leggi, la ami, te ne lasci conquistare, la gusti come un dolce. Prima di tutto devi farti sedurre dalla sua bellezza, perché tutto comincia con la bellezza, con la poesia.

La meditazione è erotica: non c’è meditazione senza il piacere della bellezza.

E poi devi aspettare, guardarla negli occhi, pazientemente, in silenzio, e aspettare che un raggio di luce squarci la scorza delle lettere, rivelando così la Parola.

In quel momento la parola si fa carne.

Ancora una volta.

Si fa carne in te, come in Gesù.

A volte è l’estasi di un momento, breve come un orgasmo, a volte dura delle ore.

A volte arriva subito, a volte si fa aspettare un tempo che sembra infinito.

A volte è un lampo di chiarezza assoluta così fugace che quando lo riconosci è già passato, come un fulmine che attraversa da una parte all’altra un cielo notturno, altre volte risplende come il sole a mezzogiorno, implacabile e fisso.

Perché è lei che comanda, e deve essere così. Tu aspetti e lei, la Parola, decide se e come e quando rivelarsi.

Questo è meditare, non pretendere di imporre alla parola di Dio i nostri schemi e ragionamenti, ma lasciarsene prendere per mano e portare lontano.

Insomma, la meditazione è più una passività che un’attività. Una passività consapevole. Almeno nel suo inizio.

Poi quando la Parola è apparsa, quando è uscita dalla lettera e ti è venuta incontro ti prende per mano e bisogna lasciarsi portare dove dice lei in un a volte vorticoso passo a due.

Meditare è danzare con la Parola, ma è assai meglio lasciare che sia lei a guidare. E’ più fantasiosa, più creativa, inventa sempre passi nuovi.

Ma quando cominci a meditare scopri che è così bello che dal petto esce un grido spontaneo: mai più un giorno senza!

8 commenti

Archiviato in Bibbia, Spiritualità

8 risposte a “Meditare

  1. Luca Zacchi

    L’ha ribloggato su Luca Zacchi, energia in relazionee ha commentato:
    Audace il mio amico Fabio… l’erotismo della meditazione…

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  2. 61angeloextralarge

    Ottimo! Meditare è danzare con la Parola… con Gesù!

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  3. patrizia

    bellissimo!

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  4. Micaela

    E ogni giorno vai al Suo appuntamento con la speranza di vivere ancora tutto questo…

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  5. Giampiero Cardillo

    Mi piace e non mi scandalizza questo tuo saper godere, anche “fisicamente”, dei risultati dello sforzo continuo profuso in una vita piena di curiosità e di stupore per ciò che riesci a comprendere della creazione e delle sub -ricreazioni umane, senza superbia, ma con viva soddisfazione e gratitudine per il Creatore.

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  6. Antonella Fasoli

    Dobbiamo chiedere al Signore il dono del vuoto per farci riempire dalla sua Parola, di essere il foglio bianco su cui possa scrivere. La meditazione come la scrittura sono momenti di puro erotismo.

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