Prendi il vento

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Alla fine di Marzo dovrebbe uscire il libro che raccoglie il meglio delle catechesi che ho tenuto in Comunità Maria nei dodici anni che ne sono stato l’assistente ecclesiastico. Immagino e spero che chi lo vorrà leggere acquisterà la copia cartacea, che meglio si presta secondo me alla preghiera, quindi per invogliarvi ho pensato di regalarvene qualche frammento qua e là, fino all’uscita. Cominciamo con l’introduzione.

È un mistero il vento. Ma chi ne ha sentito la voce, anche per una volta sola, non può resistere al suo fascino. Ci sostiene in lunghe planate silenziose giù dalle cime o ci porta in rapide ascese a vite, sull’ala di correnti calde; ci chiama ad emozionanti boline da rovesciarti o a tranquilli bordeggi contemplando la costa. È il vento che guida e tu lo devi assecondare, ma nulla è più seducente che stringerne il potere tra le mani.

È un mistero il vento. Tutta la vita cambia al suo passaggio. Ci parla del cielo e della sua purezza o porta con sé profumi di primavera e fieno tagliato. Asciuga gentile il sudore, e dà fiato al viandante affaticato, o costringe lo studioso a lasciare i libri e riscoprire la vita fuori dalla porta. Tutto mette in movimento, tutto cambia, buttando carte all’aria e scompigliando progetti.

È un mistero il vento. Libero e pericoloso, come tutto ciò che è bello. È vortice e tempesta che distrugge o rinnova, è brezza che ti fa respirare o scirocco che ti dispera, è ponentino, il più caro agli amanti, o tramontana che annuncia la neve. Fa la gioia dei bimbi che corrono ad inseguirlo e strappa un sorriso perfino al più mesto dei preti.

Forse per questo la Bibbia lo sceglie a simbolo dello Spirito Santo, che è così connaturale al vento da richiamarlo nel suo stesso nome. E chi crede è nel Vento che crede, e chi prega è nel Vento che prega, e chi ama è nel Vento che ama, e chi vive è nel Vento che vive.

Non lo puoi possedere, ma si lascia afferrare dalle vele e plasmare in forme ardite, sostiene le ali dell’aliante e muove le pale del mulino. Nessuno lo dirige, ma il contadino o il marinaio esperto lo sanno anticipare e fanno i loro piani; mai contro il vento, ma con esso in amicizia. Prendono il vento per alleato e compagno.

Prendere il vento è sciogliere le vele, è decidersi a rischiare il mare, è stringere alleanza e condurre insieme la vita, è scoprire la bellezza della sua novità che onda dopo onda si apre davanti a noi. Quando si va in barca a vela c’è un momento, dovendo cambiare rotta, in cui la barca sembra fermarsi, finché di nuovo non lo prende nelle vele e riparte in un’altra direzione. Prendere il vento allora è anche una metafora per indicare un cambio di rotta, una svolta decisa da dare alla nostra vita, qualcosa che ci porti al largo e ci faccia osare e rischiare vie nuove.

3 commenti

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3 risposte a “Prendi il vento

  1. Flavia

    Grazie don Fabio. Non so se ti ricordi di me, credo di aver commentato una sola volta un tuo post, per raccontarti come il tuo blog sia stato uno dei primi “incontri” dopo la mia conversione, e fontana per dissetare la mia sete. Ho appena letto questa presentazione, sono nella cripta della mia chiesa parrocchiale per la mia ora settimanale di Adorazione Eucaristica (dalle 3 alle 4 della domenica mattina, sola con Gesù). Penso che porterò il tuo libro qui con me, in queste ore notturne davanti a Gesù. Con affetto. Flavia

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  2. In formato elettronico il libro sarà disponibile dal 24/25 marzo sul sito della editrice Ancora e sugli altri siti di vendita online dal 31 Marzo.
    La copia cartacea invece bisogna ordinarlain libreria, perché per tenere basso il prezzo di copertina ho deciso di non avvalermi dei canali di distribuzione, oppure acquistarla direttamente da me, tramite paypal, oppure dal sito della Comunità Maria

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  3. Giampiero Cardillo

    Io le ho ascoltate le catechesi di don Fabio. Mai avrei potuto immaginare potessero essere “presentate” con tanta poesia, annunciata dal sorprendente titolo riferita al vento (dello Spirito). Una cornice perfetta per un grande quadro.
    Bravo e grazie don Fabio!

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