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#diconocheèrisorto

Un’imperdibile Paolo Pugni!

il blog di Costanza Miriano

di Paolo Pugni

Certo che sono forti questi discepoli, dovremmo imparare da loro l’onestà intellettuale. Sono sconvolti, lo dicono loro, abbattuti e anche un po’ indisposti da questo viandante che si affianca a loro sulla strada per Emmaus. Che già se oggi sei lì che cammini a testa bassa e triste e ti si avvicina uno che ti chiede come va, e non sai chi sia, è un “foresto”, lo mandi a stendere. Che accidenti vuoi? diresti. Invece loro lo accolgono, magari per deriderlo un pochino, lo prendono per un tonto, uno che sta fuori dal mondo, magari non è neanche su Facebook, non c’ha l’account Twitter e non sa nulla di #gerusalemmeGesùcrocifisso che è stato il trand più seguito degli ultimi giorni. E calano l’asso: #diconocheèrisorto. Ma le donne eh? Non ci allarghiamo, che non si sa mai quello che dicono.

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Quanto è bella Valentina (e quanto è bello Attilio)?

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Qualche giorno fa ho accennato alla gioia e allo stupore con cui alcune coppie che preparo al matrimonio scoprono la castità prematrimoniale. Alcuni si sono sentiti così provocati da questa frase da raccontare la loro esperienza, dolorosa. Credo allora che sia bello mostrare come le cose possono andare diversamente. Continua a leggere

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Natale con i Rom

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No, non è il titolo del nuovo cinepanettone di Neri Parenti, ma la storia che mi scrive una lettrice del blog, così bella che sento di doverla pubblicare, ovviamente rispettando la privacy. Continua a leggere

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Chi salva una vita salva il mondo intero

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Il prete romano è una figura caratteristica. Un modello sacerdotale ben definito.

Generalmente, pur essendo colto, non è un intellettuale. Anzi, si distingue per la sua vicinanza alla gente, per essere uno del popolo. E’ un uomo “de core”, come si dice a Roma, uno che si intenerisce facilmente, che sa d’istinto che “la misericordia copre una moltitudine di peccati”, che generalmente in nome della misericordia sa asservire le regole alla concretezza del bene. Continua a leggere

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Nel deserto dei mercati

Sarà stato perché la gran parte degli operatori dei mercati generali sono di lingua araba, sarà stato perché era tantissimo tempo che non celebravo la Messa da solo o forse perché durante la celebrazione invece che da un coro gregoriano l’accompagnamento era fornito dal rumore dei carrelli e dalle grida dei venditori, fatto è che nella mia prima Messa da cappellano dei Mercati Generali (un benefit connesso per motivi storici con l’essere parroco di S. Benedetto) mi sono sentito irresistibilmente come Charles De Foucauld nel deserto di Tamanrasset. Continua a leggere

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…mi dipingono così

Nella mia parrocchia il sultanato dei lettori è una fortezza praticamente insepugnabile. Quando non ci sono le Apostole della Vita Interiore, che per inderogabile disposizione del parroco hanno sempre la precedenza, i lettori (o meglio sarebbe dire le lettrici) si alternano nelle diverse Messe secondo un ordine di beccata non scritto, ma stabilito con rigore ferreo. Continua a leggere

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La prova

Chi non ha sentito vacillare la sua fede di fronte al mistero della morte di Chiara? Chi non ha sentito scosse fin dalle fondamenta le certezze di una vita? Dov’era la bontà di Dio? Dove la sua giustizia? Come si può inserire questa morte in una idea razionale e ordinata del cosmo e dell’esistenza umana stessa?

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La fontana conta più del villaggio

Il più bello tra i tanti messaggi di affetto e consolazione che ho ricevuto dopo l’articolo di ieri è stato quello di una mia “figlia” che mi scriveva: “tanto, finché io sarò qui, una buona parte di te resterà al Villaggio”. Vi confesso che mi ha fatto quasi piangere: che perfetta sintesi della paternità spirituale e che profondità in quest’anima e che consolazione per me, come una conferma di aver lavorato bene, nonostante tutto. Continua a leggere

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Protetto: Prendersi cura di sé

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Una festa a lungo attesa

Niente da fare, finché non scriverò questo articolo non riuscirò a scrivere nient’altro! Già, perché le emozioni premono, urlano, si affollano alla coscienza e si ingorgano e si spintonano per uscire, e riuscire a tirarne fuori una, lucidarla e presentarla in un modo accettabile è peggio che trovare un bimbo smarrito a Ikea nell’ora di punta. Continua a leggere

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