di Andrea Monda
E così sei mesi sono passati, da quella sera umida di pioggerellina ma piena di calore del 13 marzo scorso, quando lo sconosciuto Jorge Mario Bergoglio si è presentato come Papa Francesco. Ancora una volta i cardinali avevano applicato la “mossa del gambero” e se il 19 aprile del 2005 avevano eletto uno dei tre elettori superstiti del Papa precedente, ora avevano ripreso il discorso da dove s’era interrotto sette anni prima facendo convergere il loro voto sul “primo dei non eletti” del precedente conclave. E il settantaseienne outsider si è fatto subito conoscere dal mondo intero che oggi è affascinato da questo Papa seriamente gioioso che sorprende quotidianamente coniugando il rigore del magistero più ortodosso con la fantasia più spigliata e sudamericana nei gesti e nelle improvvisazioni, tra il ricorrente monito a tutti di stare attenti a Satana e l’invito ai giovani pessimisti di recarsi dallo psichiatra. Continua a leggere