Cari amici, ieri ho partecipato ad un incontro di formazione per il clero della diocesi di Chieti-Vasto sul tema del sacramento della Riconciliazione. È stato un bellissimo incontro di fraternità sacerdotale e ne sono stato davvero personalmente edificato. Condivido con voi la mia relazione, anche se è decisamente troppo lunga per un blog, perché so che mi leggono diversi sacerdoti e forse può interessare anche loro. Continua a leggere
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Le ore dei preti
La prestigiosa rivista di spiritualità sacerdotale “Presbyteri”, pubblicata dai padri Dehoniani, mi fa l’onore questo mese di publicare un mio articolo. Lo condivido anche con voi, sebbene abbia una misura decisamente troppo lunga per un blog. Continua a leggere
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Liturgia, buonismo e martirio
Stamattina, come ogni tanto faccio, per sfruttare tutta la ricchezza del Messale ho scelto un canone eucaristico diverso dal solito: la cosiddetta seconda preghiera della Riconciliazione. Era tanto tempo che non la usavo e devo dire che mi ha fatto un certo effetto. Mi sono innanzitutto reso conto dolorosamente che sono cambiato, forse invecchiato, forse inacidito, fatto sta che una volta quella preghiera mi piaceva, oggi mi ha quasi irritato, soprattutto il prefazio. O forse non dipende da me, forse sono i tempi che sono invecchiati e inaciditi, ma in un tempo come questo in cui sale sempre di più la persecuzione, aperta o strisciante, quella preghiera mi è sembrata davvero di cattivo gusto, a dir poco. Continua a leggere
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Incontrare Dio nel desiderio
Nel mese di Dicembre ho scritto due meditazioni per la Radio Vaticana, questa è la prima
Parte prima – il re Davide
Il nostro tempo sembra attraversare una specie di dittatura dei desideri. Agli occhi dei più il semplice fatto di desiderare una cosa appare una ragione sufficiente per avere diritto ad essa, così ad esempio il desiderio di paternità o maternità, pure legittimo in sé, diventa una ragione sufficiente per pretendere un figlio ad ogni costo. Continua a leggere
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Prima del concerto
Quanto amo il momento di silenzio che precede l’inizio di un concerto!
Il direttore d’orchestra batte tre colpi con la bacchetta sul leggìo e come d’incanto la cacofonia incomprensibile degli strumenti che cercavano di accordarsi si quieta. Continua a leggere
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Datevi la pace
Credo che uno dei motivi per cui il Messale cosiddetto “di Paolo VI”, quello cioè che usiamo attualmente nella celebrazione della Messa, risulti così incapace di generare emozioni sia anche una traduzione tanto sciatta da risultare superficiale. Il che in un messale che dovrebbe nascere per facilitare l’uso della lingua “volgare” nella liturgia è una mancanza gravissima. Continua a leggere
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Tra la solennità ed il cuore
Bisogna essere bambini per amare la liturgia.
Solo gli arroganti, i cinici, quelli che si sentono autosufficienti sono indifferenti al suo incanto.
I bambini godono spontaneamente della grandezza. Continua a leggere
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Il senso dell’attesa
Domani, come faccio ormai da molti anni, farò una giornata di silenzio tecnologico, quindi non mi collegherò alla rete. E’ indispensabile ogni tanto riscoprire il valore del silenzio. Voglio però lasciarvi una nota che scrissi nel 2009 su FB per parlare del Sabato Santo: Continua a leggere
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…mi dipingono così
Nella mia parrocchia il sultanato dei lettori è una fortezza praticamente insepugnabile. Quando non ci sono le Apostole della Vita Interiore, che per inderogabile disposizione del parroco hanno sempre la precedenza, i lettori (o meglio sarebbe dire le lettrici) si alternano nelle diverse Messe secondo un ordine di beccata non scritto, ma stabilito con rigore ferreo. Continua a leggere
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IL TRONO ROVENTE DELL’AGNELLO
Ripubblico un ottimo articolo di Giovanni Marcotullio – pubblicato originariamente il 15 aprile 2012 dagli amici di La Porzione

Un testo meraviglioso e misterioso per introdursi alla settimana di settimane
Una delle cose che dai calendarî liturgici meno passa nella sensibilità comune è la durata delle feste. Già il lunedì dell’Angelo (altresì detto “pasquetta”) ci si sente dire, incontrando persone: «Buona Pasqua fatta!». Qualcuno, che forse cerca di essere più attento, aspetta martedì, dopo pasquetta, per cominciare a salutare in questo modo. A voler essere onesti, però, l’unico fondamento della pasquetta non è teologico, bensì gastronomico: è principio sacrosanto, cogliere l’occasione della consumazione degli avanzi del grande pranzo di Pasqua per incontrare altri amici, fare scampagnate e così via; d’altro canto però non si vede in cosa il lunedì dell’Angelo sarebbe diverso dal giorno successivo. In complesso, però, è meno distante dal vero la posizione di chi tratta pasquetta un po’ come Pasqua: questi sono imprecisi, anzi, per difetto, perché “pasquetta” – dal punto di vista liturgico – dura un’intera settimana. È facile farci caso: andando a Messa in un qualsiasi giorno della prima settimana di Pasqua ci si ritrova a cantare il Gloria, ed è possibile anche che prima del canto al Vangelo venga cantata o letta la Sequenza pasquale (Victimæ paschali laudes). Per chi recita la Liturgia delle Ore la cosa è ancora più evidente, visto che le ore maggiori (Lodi e Vespri) ripetono per tutta la settimana i salmi del giorno di Pasqua! Continua a leggere
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