In uno dei suoi saggi più brillanti il sociologo Zygmunt Bauman dice che per uscire dalla crisi della post modernità è necessario evolversi da Homo Sapiens a Homo Eligens. Mi approprio di questa espressione, pur non condividendone del tutto i postulati, perché secondo me esprime molto bene la nostra situazione.
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Homo Eligens
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Sedi vacanti
Dunque, non abbiamo un Papa e non abbiamo un governo, tutti pregano per un conclave rapido e i mercati premono perché si faccia al più presto il governo e per di più le vecchiette della mia parrocchia entrano in panico se la Via Crucis comincia con cinque minuti di ritardo. Decisamente non siamo capaci di sopportare un po’ di precarietà. Continua a leggere
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Possedersi
“Chi potrà salire il monte del Signore? Chi potrà stare nel suo luogo santo?” (Sal. 24, 3)
Il monte del Signore, il suo luogo santo, sono metonimie per indicare il Tempio, cioè in una prospettiva cristiana il corpo. Letta da un cristiano dunque la domanda di questo salmo diventa: chi potrà abitare il proprio corpo? Chi sarà davvero padrone di sé? Continua a leggere
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Non siamo nati ieri
Oggi con altri circa duemila sacerdoti ho partecipato al tradizionale incontro quaresimale che ogni anno il Santo Padre dedica al clero romano. Probabilmente, visto che in questi giorni il Papa fa notizia, sapete già tutto del suo mirabile intervento (45 minuti a braccio senza una sola parola inutile! Certamente la sua stanchezza non è mentale…) sul Concilio Vaticano II e forse lo avete anche potuto vedere e ascoltare. Continua a leggere
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Abbassarsi
Sono stato a lungo indeciso se pubblicare questo articolo su questo blog o sull’altro… alla fine l’ho pubblicato su tutti e due 😉
L’umiltà, così ci assicura S. Tommaso, è essere humi acclinis, piegato a terra, nel senso di essere pronti ad abbassarsi. A me piacerebbe molto essere vicino alla terra, essere più concreto, più incarnato, non mi sazio mai di umanità, anche perché penso che non se ne sazi neppure il Signore visto che quando è asceso al cielo la sua umanità se l’è portata dietro, mica l’ha lasciata qui sulla terra. Però confesso che abbassarmi non mi riesce tanto bene. Continua a leggere
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Questa casa non è un albergo!
Ieri eccezionalmente pranzo di famiglia a casa mia, o meglio nella casa canonica. La cosa eccezionale ovviamente non consisteva nel pranzo di Pasqua, che facciamo ogni anno, ma nel fatto che per la prima volta lo abbiamo fatto qui nella casa canonica. Continua a leggere
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Sulle rovine di New York
Studiando l’Apocalisse mi sono imbattuto nel bellissimo poema “Figures for an apocalypse” scritto da Thomas Merton nel 1947 e mai tradotto in italiano, credo. Ve ne offro un’estratto, per quanto ne sono capace: Continua a leggere
Impetuoso come le montagne/ 1
Questo articolo nasce da due omelie pronunciate il 28 e il 29/6/2008, durante il corso regionale del Lazio della Comunità Maria del Rinnovamento Carismatico. Ho cercato di conservare lo stile colloquiale dell’omelia per non perdere la vivacità del contenuto